Valditara firma il decreto: via alla valutazione dei presidi

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di di Redazione
Mondo Scuola
Docenti
25/02/2025

Dopo un'attesa lunga ben 25 anni, arriva la svolta nel mondo della dirigenza scolastica italiana. Il Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha posto la sua firma sul decreto che introduce il Sistema nazionale di valutazione dei dirigenti scolastici, un cambiamento che non aspetterà il prossimo anno ma entrerà in vigore immediatamente, già nell'anno scolastico in corso.

Come cambierà la valutazione dei presidi?

Ma come funzionerà concretamente questo nuovo sistema? I presidi verranno valutati tenendo conto della specificità del loro ruolo, utilizzando dati e strumenti già disponibili nel sistema informativo del Ministero. Il processo si svilupperà attraverso un percorso ben definito: prima l'assegnazione di obiettivi specifici (anche di carattere regionale), poi la fase di valutazione vera e propria, affidata ai direttori degli Uffici scolastici regionali.

Non mancheranno, naturalmente, le garanzie per i dirigenti, che potranno contare su un momento di confronto diretto e sulla presenza di un organismo di garanzia. Un aspetto particolarmente rilevante riguarda le conseguenze della valutazione: i risultati ottenuti influenzeranno direttamente la retribuzione di risultato, creando così un legame concreto tra performance e compensi.

Valditara: "Una svolta storica dopo anni di resistenze"

Il Ministro non nasconde l'entusiasmo per questo traguardo, definendolo "un momento storico" per la scuola italiana. "Arriviamo a questo risultato dopo 25 anni di vuoto normativo, causato anche da forti resistenze culturali", ha sottolineato Valditara.

Secondo il Ministro, il nuovo sistema permetterà non solo di verificare i risultati raggiunti dai dirigenti, ma anche di accompagnarli in un percorso di crescita professionale, a tutto vantaggio di studenti e famiglie. L'obiettivo dichiarato è quello di rendere il sistema scolastico "sempre più efficiente", valorizzando una figura, quella del preside, considerata fondamentale nell'ecosistema educativo italiano.

Il mondo sindacale si spacca: chi dice sì e chi dice no

Come spesso accade quando si tratta di riforme significative, il fronte sindacale si presenta diviso. Da una parte troviamo Cgil e Uil, che non hanno risparmiato critiche al provvedimento. Gianna Fracassi della Flc Cgil ha espresso preoccupazione per quello che definisce "un controllo diretto sull'attività dei dirigenti", mentre Giuseppe D'Aprile della Uil ha puntato il dito contro una procedura che, a suo avviso, trasforma i presidi in "top manager di un'azienda", mettendoli in competizione tra loro invece di supportarli nel loro importante ruolo educativo e organizzativo.

Dall'altra parte, invece, i sindacati che rappresentano specificamente i dirigenti scolastici - Udir, DirigentiScuola e soprattutto l'Anp - hanno accolto con favore la riforma, vedendola come un'opportunità per valorizzare finalmente il ruolo e le competenze dei presidi italiani.

Nei prossimi mesi vedremo gli effetti concreti di questa riforma sul sistema scolastico. Una cosa è certa: con la firma di questo decreto, si apre un nuovo capitolo nella storia della dirigenza scolastica italiana, un capitolo in cui valutazione, obiettivi e risultati diventeranno parole chiave per chi siede dietro la scrivania più importante delle nostre scuole.