Lo scorso 9 gennaio, l'Aula Volpi dell'Università Roma Tre ha ospitato un evento di fondamentale importanza per il futuro dell'istruzione universitaria in Italia: la presentazione delle nuove Linee Guida della Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati all'Inclusione (CNUDD), un documento che segna un cambio di paradigma nell'approccio all'inclusione negli atenei italiani.
Una Svolta dopo Dieci Anni
A distanza di un decennio dalla prima versione, queste nuove linee guida non si limitano a fungere da semplice vademecum per supportare gli studenti con disabilità o disturbi dell'apprendimento. Rappresentano un vero e proprio "documento politico" che coinvolge l'intera comunità universitaria, ridefinendo il concetto stesso di inclusione.
Come ha sottolineato Alberto Arenghi, presidente della CNUDD e docente dell'Università di Brescia durante la presentazione: "Queste nuove Linee Guida sono probabilmente l'unico documento politico in ambito universitario in cui il concetto di inclusione viene espresso non tanto delineando quali siano gli strumenti per supportare gli studenti, ma piuttosto come debba organizzarsi la comunità universitaria per garantire a tutti pari opportunità."

Un Contesto in Rapida Evoluzione
La presentazione di queste linee guida si inserisce in un momento di profonda trasformazione della normativa nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, in linea con l'attuazione della Convenzione ONU e, in particolare, con il diritto all'istruzione fino ai massimi livelli.
I numeri parlano chiaro: negli ultimi anni, la presenza di studenti con disabilità o DSA negli atenei italiani è aumentata considerevolmente. Gli ultimi dati disponibili riportano circa 21.000 studenti con disabilità e quasi 23.000 con Disturbi Specifici dell'Apprendimento, rappresentando complessivamente il 2,5% della popolazione studentesca universitaria.
Verso un'Università Inclusiva per Tutti
Le nuove linee guida segnano un cambio di prospettiva importante: l'inclusione non è più vista come la somma di servizi e supporti specifici, ma come un ripensamento complessivo dell'organizzazione universitaria per garantire pari opportunità a tutti gli studenti.
Questo approccio rispecchia una visione più moderna e completa dell'inclusione, che non si limita all'abbattimento delle barriere fisiche o alla compensazione delle difficoltà, ma punta a creare ambienti di apprendimento progettati fin dall'inizio per essere accessibili a tutti.
Per le università italiane, adottare queste linee guida significa compiere un passo significativo verso un'istruzione superiore realmente inclusiva, allineata con i principi internazionali e capace di valorizzare le potenzialità di ogni studente, indipendentemente dalle sue caratteristiche o difficoltà specifiche.